Merlo (Turdus merula), Black Bird, Svarttrost (NO), Amsel (DE), Kos (SI), Merlot o Mierli (Friulano)
Ci sono due tipi di merlo: il merlo di campagna ed il merlo di città, la specie è la stessa, ma le abitudini sono diverse. Il merlo di campagna è un tipo piuttosto diffidente, quando vede un uomo da lontano si allarma e si dilegua nel folto dei cespugli mentre il merlo di città è molto più socievole, frequenta orti e giardini, nidifica in prossimità delle case o proprio nelle case stesse, usando pergolati, travi, terrazze. Non ha un grande timore dell’uomo, si tiene ad una certa distanza certo, ma quando c’è qualcuno che lavora la terra o taglia il prato si avvicina sfacciatamente per raccogliere lombrichi ed insetti vari. Un problema comune ad entrambi i merli è la fretta che i pulli hanno di lasciare il nido ancor prima di saper volare. Questo li rende molto vulnerabili alle aggressioni degli animali domestici (cani e gatti) e dei ratti ai quali si aggiungono falchi, cornacchie, gazze e ghiandaie.
Mi è capitato di recente di vedere una gazza ladra che attaccava un giovane merlo colpendolo con forti beccate, mentre i genitori strepitavano tutt’attorno impotenti. Sbagliando, sono intervenuto per far fuggire la gazza, ma è stato inutile, il piccolo era già morente. Per quanto ci sembri crudele è corretto lasciar fare il proprio corso alla natura: anche i predatori hanno il diritto di sopravvivere e spesso non possono far altro che uccidere! Discorso diverso per cani e gatti domestici che, pur non avendo nessun problema di sopravvivenza, seguono l’istinto e si dilettano ad uccidere qualsiasi cosa che si muove e che quindi andrebbero controllati e dissuasi dall’uccidere piccoli animali.
I merli portano a termine due o addirittura tre nidiate all’anno, da marzo a giugno, con tre o quattro pulli per nidiata, per compensare la forte mortalità dei piccoli.
La scelta di vivere in città è difficilmente riconducibile alla minor pressione dei predatori alati, poiché se è vero che questi sono meno propensi ad avvinarsi ai centri abitati (ma anche loro sono sempre più confidenti) è altrettanto vero che ratti, cani e gatti sono molto presenti. È verosimile che la scelta sia dettata dalla disponibilità di cibo, dal momento che la campagna coltivata estensivamente non offre molti insetti commestibili (vermi, chioccioline, bruchi, grilli, cavallette, ecc.) e non offre frutta di stagione (ciliegie, mele, fichi, caki, bacche di edera ecc.) di cui i nostri amici merli si nutrono.
Quando è a caccia si muove saltellando o correndo sul terreno per immobilizzarsi all’improvviso a guardare in basso con la testa girata da un lato per poi estrarre un lombrico e riprendere la corsa. Ama i prati e le aiuole, dove scava con le zampe e col becco rimuovendo foglie e terriccio (e sparpagliando tutt’attorno la corteccia, nel mio caso) alla ricerca di lombrichi.
Quando è allarmato per la presenza di un gatto o di un corvide emette ripetuti “pik-pik-pik” forti e metallici, agitandosi e talvolta attaccando il predatore. In presenza dello sparviere o di altri rapaci, invece, emette un sibilo sottile e si immobilizza nel fitto della vegetazione. Pare che il sibilo di allarme ed il comportamento conseguente sia interspecifico ovvero comune e condiviso tra diverse specie di uccelli.
Il merlo ha generalmente un canto dolce e melodioso, che però varia da soggetto a soggetto, al punto che qualche maschio emette anche fischi sgraziati da mandriano. Il piumaggio del maschio è inconfondibile: tutto nero con il becco e gli anelli oculari che sono giallo arancio. La femmina è marrone scuro, decisamente più mimetica. Capita spesso di vedere merli con albinismo parziale, vale a dire con macchie bianche che riguardano piccole parti del capo o del corpo.
In Friuli, il “merlot” o “mierli” non gode di grande reputazione, essere paragonato ad un merlo equivale ad essere considerato, sprovveduto o tonto.
Merlos o Mierlis (in friulano)
J’ai dit a Tita: “tu diventis grîs !”
Mi ha rispuindut: “Lu sai, ma no l’impuarte,
l’impuartant al’è sei gustôs e legris,
a son sol i merlos ch’a restin simpri neris!”
Merli
Ho detto a Tita: “stai diventando grigio!”
Mi ha risposto: “lo so, ma non importa,
l’importante è essere simpatico e allegro,
sono solo i merli (i tonti) che restano sempre neri!”